Karate-Bambini
ASSOCIAZIONE SPORTIVA
DILETTANTISTICA KARATE
RAMO DI PALO
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II gioco è un’esigenza fondamentale comune a tutti gli
uomini di qualsiasi età, epoca e cultura. E' un tipo di attività che si
esprime in molteplici forme e con diversi gradi di complessità. Nella sua
dimensione sociale i tratti caratterizzanti sono i seguenti:
Nel gioco, la cultura rappresenta se stessa, e tende a
riprodurre in forma sdrammatizzata esperienze che hanno un peso importante
nel vissuto sociale. Si può affermare che I’uomo gioca tutta la vita. Nel
fanciullo, comunque, quest'attività ha connotazioni cognitive molto
importanti, ed assume un ruolo determinante nella sua formazione e
maturazione globale. Nel gioco il fanciullo vive le proprie esperienze senza
ansia o angoscia. In sostanza nel gioco dimensiona cose, persone o situazioni
a propria misura, collocando il tutto sotto il proprio controllo emotivo.
Nella dimensione ludica sono comprese anche le attività motorie presportive e
sportive in quanto organizzate regolamentate ed innestate su vissuti
affettivi e cognitivi. II gioco si caratterizza anche per i seguenti elementi:
II gioco e quindi un mondo fantastico e reale nello stesso
tempo, un contesto di comunicazione e apprendimento di comportamenti sociali,
un'attività biologica primaria, indispensabile per mantenere un buon
equilibrio neurodinamico, anche perché permette di liberare il "surplus
energetico" tipico dell'età evolutiva. "La principale ragione per
cui I’uomo, specialmente giovane, sente il bisogno ed il desiderio di
giocare, consiste nella possibilità di sottrarsi (giocando, appunto) ai
condizionamenti del mondo esterno, che molto spesso si rivelano più forti
della nostra capacita di superarli. Nel gioco infatti, viene eliminato ogni
rapporto con la realtà e sono evitati, con un aggiramento di natura
psicologica, tutti quegli ostacoli da cui, diversamente, l'azione riceverebbe
impedimenti e divieti. Ecco perché di tutto l’arco della vita, I’infanzia e
quella che gioca di più. Gioiosità, spontaneità e libertà sono gli aspetti
caratterizzanti il gioco perché l’individuo controlla la situazione nella
quale puo assumere, senza interferenze esterne, il ruolo del più forte nei
confronti di tutto quanto e altro da lui". (Prof. Ilio Fagioli). Solamente attraverso il gioco l’individuo, specialmente in
età preadolescenziale, può liberamente esternare la propria esuberanza vitale
anche se bisogna sempre tenere presente che il gioco è un insieme di regole.
Compito dell’insegnante è quello di non permettere che la forma ludica venga
mortificata da regole troppo rigide. Con il gioco si realizzano anche quelle
condizioni neuro-psico-motorie che, grazie alla possibilità di realizzare
molteplici esperienze, permettono diverse modalità esecutive del movimento
nella coordinazione, precisione, funzionalità ed efficienza. I prerequisiti funzionali più importanti sono:
Va inoltre sottolineato come dalla prima infanzia fino alla
maturità, ed oltre, ogni attività motorio-sportiva ha sempre nella motivazione ludica una
componente fondamentale. Questo fatto ha conseguenze metodologiche
fondamentali, che condizionano I’insegnamento dei primi elementi del gesto
tecnico sportivo. Detti gesti dovranno essere collocati in un contesto
ludico, e non dovranno mai avere un carattere di estrema specificità e
monotonia, ma destare interesse e curiosità nell’apprendimento. Ampio spazio
andrà sempre riservato al migliorarnento di tutte le capacità motorie,
soprattutto con esercitazioni di gruppo o con partner, giochi di squadra, a
coppie, piccoli elementi di acrobatica, uso di attrezzi ginnici, ecc. Uno dei compiti più ardui dell’insegnante, consiste
certamente nel proporre le cose da apprendere in modo naturale e Gioioso. Per quanto attiene alle capacita fisiche, all’apprendimento
degli schemi motori di base ed allo stimolo delle capacita cognitive,
coordinative e condizionali, legate all'attività fisica, nulla più del gioco
può servire adeguatamente alla bisogna. Risulta tuttavia difficile immaginare
che le forme di gioco spontanee possano coprire tutte le esigenze di
apprendimento dei giovani. Inoltre, il gioco spontaneo tende a far applicare
molto gli alunni con tendenza a personalità da leader, e ad emarginare quelli
con personalità più "timide". L’insegnante si dovrà pertanto
preoccupare di proporre alcuni giochi che garantiscono un adeguato stimolo
allo sviluppo delle capacita, e che possano essere praticati da tutti. Quando si propongono dei giochi, essi dovrebbero essere: 1.
GIOCHI SEMPLICI, CON POCHE REGOLE, FACILMENTE
COMPRENSIBILI DA TUTTI 2.
GIOCHI DI BREVE DURATA 3.
GIOCHI VARI, CHE POSSANO ESSERE COMPLEMENTARI TRA
LORO PER GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGONO |
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